Il digiuno intermittente per attivare la chetosi

Siamo ad un passo dalle vacanze e molte mi chiedono un aiuto o dei consigli per evitare di perdere i risultati raggiunti con il percorso In Linea Donna.

  • Come posso mantenere il peso raggiunto concedendomi qualche sgarro?
  • Cosa posso fare se vado in vacanza in hotel e sono costretta a mangiare quello che propongono?
  • La vacanza é vacanza e qualcosa di dolce, gelati, gli aperitivi dovrò pur farli.

Ecco un rimedio da utilizzare in caso di “emergenza” che se preso come abitudine potrebbe cambiare definitivamente in meglio il tuo stato di salute e permetterti di perdere ancora un po’ di peso.

È una bacchetta magica?
Quasi 

Sto parlando del digiuno intermittente o semi digiuno.
“Ma come Orsola, non eri la fautrice del “non saltare i pasti”?

Si ma dipende dai pasti.
Purtroppo stiamo parlando di un periodo in cui i pasti non sono quelli sani o salutari che si dovrebbero fare, stiamo parlando di sgarri, gelati, aperitivi, cene con gli amici in cui la parola “sano” non è contemplata e allora come si dice:

a mali estremi estremi rimedi.

E poi mi avete chiesto o no un rimedio per evitare di ingrassare e tornare dalle ferie più in forma di prima?
Ecco a voi allora il rimedio.

Partiamo dal definire cosa sia il Digiuno intermittente o semi digiuno.
Il digiuno intermittente è un metodo naturale di alimentarsi che è stato praticato per migliaia di anni in tutti gli angoli del pianeta.

Oggi la scienza conferma l’efficacia del digiuno:
basta non mangiare per 16 ore per innescare dei processi benefici in tutto il corpo, dal cervello, al cuore.
Gli studiosi parlano di un aumento del 40% circa della longevità.

Il digiuno intermittente 16/8

Questo tipo di digiuno consiste nel concentrare l’assunzione di cibo in una fascia oraria di 8 ore e digiunare per le restanti 16 ore.

Ecco alcuni esempi pratici di digiuno intermittente 16/8:

  • Mangiare nella fascia oraria 7-15.
    Si fa colazione, pranzo, magari merenda, e poi si salta la cena.
    Il giorno dopo si fa colazione e sono passate 16 ore in cui si è digiunato, quindi è abbastanza semplice: praticamente basta saltare un pasto.
  • Mangiare nella fascia oraria 13-21.
    Molte persone preferiscono saltare la colazione e fare pranzo e cena, magari anche perché gli risulta più comodo per le loro abitudini lavorative. Io ho riscontrato fare davvero poca fatica, nessuna a dire il vero, a saltare la colazione soprattutto se la cena è stata più corposa.

Puoi scegliere e personalizzare la fascia oraria di assunzione del cibo che preferisci in base alle tue esigenze, abitudini e stile di vita.
L’importante è che il digiuno sia di almeno 16 ore.

Durante il digiuno è concesso di bere acqua, preferibilmente calda.
Alcuni assumono anche caffè e tisane (ovviamente senza zucchero) durante il digiuno, ma è preferibile assumere solo acqua.

Perché digiunare almeno 16 ore?
La motivazione è di tipo scientifico.

Sono necessarie almeno 16 ore per finire le scorte di glucosio e per far passare il metabolismo da brucia-zuccheri a brucia-grassi, ovvero il nostro organismo entra in uno stato chiamato di chetosi.

Generalmente, quando il corpo viene nutrito, è impegnato a digerire e assorbire il cibo che ha mangiato.
Questo processo di solito dura 3-4 ore, e durante questo periodo è molto difficile per il corpo bruciare grassi poiché i livelli di insulina sono particolarmente alti.
Quando la digestione è finita, il corpo entra in una fase chiamata stato post-assorbimento, il che significa che non sta digerendo e processando alcun cibo.
Durante lo stato di post-assorbimento, si assiste ad una diminuzione della secrezione di insulina e aumento dell’ormone glucagone.
Il corpo generalmente fa affidamento sull’energia immagazzinata nello stato precedente, principalmente dal glicogeno epatico (carboidrati immagazzinati nel fegato).

Se si continua a digiunare per circa 16 ore dall’ultimo pasto (ovvero circa 12 ore dopo la fine dalla digestione) il corpo entra nello stato di chetosi.
Questo accade quando la fornitura di glucosio dal glicogeno immagazzinato inizia a diminuire e l’ossidazione degli acidi grassi fornisce molta più energia rispetto ai carboidrati immagazzinati.
L’aumento dell’ossidazione degli acidi grassi, o meglio i corpi chetonici, è uno dei motivi principali per cui le persone effettuano il digiuno intermittente.

Ma quali sono i benefici del digiuno intermittente.

Nello stato di chetosi accadono dei veri miracoli terapeutici:
• Consumo delle riserve di grasso
• Eliminazione delle tossine (accumulate nel tessuto adiposo)
• Attivazione dell’autofagia
• Rigenerazione cellulare
• Riduzione dell’infiammazione cronica
• Diminuzione del colesterolo
• Miglioramento della sensibilità all’insulina
• Protezione contro malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson
• Miglioramento della memoria e delle funzioni cognitive
• Contrasta la progressione del cancro
• Riduzione del rischio di cancro
• Potenzia il sistema immunitario proteggendo il corpo da virus, influenza, intossicazioni, funghi, batteri
• Riduzione del 58% del rischio di sviluppare patologie cardiache
• Riduzione del 50% del rischio di sviluppare il diabete

Ovviamente il semi digiuno può essere praticato solo in condizioni di salute ottimali, in caso contrario bisogna consultare il proprio medico di fiducia.

Immagino di aver sconvolto le tue credenze, ma ti dirò la verità: quando ho iniziato a sentirne parlare aveva sconvolto anche me, solo che poi, come sempre, l’ho sperimento su di me per verificarne l’efficacia e guarda un po’,
in un mese sono riuscita a perdere quei 4 kg che non andavano via!
Ora mi sento rinata, oltre a potermi godere una cena con maggiore serenità.

Per cui quando ti concedi qualche stravizio fai seguire 1/2 gg di digiuno intermittente e vedrai che non succederà nulla al tuo peso anzi se riuscirai a farla diventare un’abitudine, potresti anche perdere qualche altro kg, parola mia.

Alla prossima, 
Orsola

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